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Dal 1978 il cuore di "Tissan, un pais pe mascarade"

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STORIA

La zona di Tissano sin dalla notte dei tempi venne percorsa da popoli preistorici che attraversavano la pianura friulana da est a ovest. Infatti il territorio di Santa Maria la Longa si trova sopra la linea delle risorgive e quindi lungo il tragitto abituale dei grandi spostamenti migratori delle genti indoeuropee.
In relazione a questa antichissima "pista" preistorica e protostorica c'erano due località situate tra il paese di Santa Maria la Longa e le frazioni di Tissano e Santo Stefano Udinese: la Motta (citata già in un documento del 1569) che probabilmente era un castelliere protostorico, e la Tomba (citata già in carte del 1527) che quasi certamente era una tomba a tumulo di età protostorica.
Per il periodo alto-medioevale dobbiamo segnalare i due cimiteri di età longobarda scoperti nei dintorni di Tissano: più precisamente uno si trovava a nord ed uno ad est del paese.
Verso l'anno 1000 tutti i paesi del territorio comunale di Santa Maria la Longa appartenevano ai Patriarchi di Aquileia i quali, mediante le donazioni fatte dai re e dagli imperatori, avevano in mano gran parte del Friuli. La prima citazione della frazione di Tissano appare invece più tardi in un documento dell'anno 1166 nella forma di Tissan.
Tissano, così come Trivignano, Risano, Clauiano, Ontagnano ecc., fa parte dei toponimi che gli studiosi definiscono “prediali”.
Praticamente quando gli antichi Romani colonizzarono la pianura friulana (circa 181 – 169 prima di Cristo), presero le terre migliori suddividendole in tanti appezzamenti regolari.
Ogni pezzo di terreno, chiamato in latino “praedium” (= podere), quasi sempre riceveva il nome del nuovo proprietario. Così, ad esempio, per segnalare il terreno di “Tessius” si diceva “praedium Tessianum”; in seguito si iniziò ad omettere la parola “praedium” e così il terreno venne denominato “Tessianum” --> Tissano.
I paesi di Tissano e Santo Stefano Udinese furono dati in feudo nel 1168 ai signori Di Manzano. In seguito furono infeudati ad altre famiglie nobili ma verso il 1400 erano di nuovo ritornati nelle mani del Patriarca di Aquileia. Questa situazione rendeva i paesi suddetti direttamente dipendenti e sotto il controllo dello Stato Patriarcale. Per tale posizione giuridica i paesi di Tissano e Santo Stefano appartenevano alle cosiddette "ville comuni" (= villaggi comuni) nelle quali la giurisdizione civile e criminale veniva esercitata dai proprietari dei masi e dei terreni, eccetto la pena di condanna a morte che era nelle mani del Patriarca stesso.
Nel 1420 la repubblica di Venezia invase il Friuli sconfiggendo l'esercito patriarcale e così le "ville comuni" passarono sotto il diretto controllo del luogotenente veneto residente a Udine. Alla fine del secolo XV molti paesi della media pianura friulana subirono le terribili incursioni dei Turchi: la prima volta nel 1472, poi nel 1477 e nel 1499. Sicuramente i Turchi incendiarono i paesi di Tissano, S. Stefano Udinese.
Così nell'anno 1648 la giurisdizione civile e criminale del paese di Tissano venne venduta alla famiglia Caimo che acquisì anche il titolo di "Conti di Tissano".
Nel 1797, con l'avvento del periodo napoleonico, vennero aboliti tutti i diritti feudali e le giurisdizioni civili e criminali passarono allo Stato. Negli stessi anni venne costituita la "Municipalità" di Santo Stefano Udinese con le sue frazioni di Persereano e Tissano. Dal 1 gennaio 1811 Tissano e Santo Stefano divennero frazioni del Comune di Trivignano mentre invece Persereano frazione del Comune di Pavia di Udine. A partire dal 1819 Tissano e Santo Stefano furono staccate da Trivignano per divenire frazioni del Comune di Santa Maria la Longa.
Il 1866 fu l'anno dell'annessione all'Italia del Friuli centrale e occidentale; le carte dell'archivio parrocchiale di Santo Stefano Udinese ci hanno tramandato la seguente notizia: ".... Truppe italiane accampate all'intorno del villaggio di Santo Stefano dal giorno 26 luglio al 6 agosto 1866.... Truppe austriache alloggiate in Santo Stefano dal giorno 16 agosto al 15 ottobre 1866...".

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Ed ecco alcuni antichi abitanti di Tissano:

anno 1498: “heredum Nicolai Pauloni de Tissano”,
anno 1535: “heredi del q. ser Lonardo Tobia”,
anno 1543: “Bidin di Forton di Tisan,
anno 1543: “Zuane del q. Agnolo Nicolin de Tissan”,
anno 1555: “heredi del q. Christophoro di Colaut,
anno 1555: “Francescho ditto Cichut di Minozi di Tisan”,
anno 1555: “Culau Minozi di Tisan”,
anno 1570: “Michael qm. Joannis olim Angeli Micculi de Tissano”; in un documento dello stesso anno, ma scritto in italiano, la medesima persona era chiamata “Michel Botri del qm. Zuane d’ Agnul de Tisan”,
anno 1570: “Aloisium qm. Bertrandi della Bianca de Tissano"; in un documento dello stesso anno, ma scritto in italiano, la medesima persona era chiamata “Alvise Bianchin de Tisan”
anno 1572: “Zuanut del q. Battista della Biancha de Tisano”.

Testo a cura di Roberto Moschion